Pubblichiamo nel nostro sito la lettera inviata da Suor M. Petra, missionaria in Africa nella regione dei Grandi Laghi, letta durante il convegno degli Adulti, che ci chiede per Natale un regalo davvero speciale.
Prima Domenica d’Avvento, 27 novembre 2005
GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER I GRANDI LAGHI DELL’AFRICA
Carissimi Amici,
il Natale si avvicina e sono certa che anche quest’anno nell’elenco delle cose belle buone che avete messo in programma per vivere in verità questa festa (la festa dell’Amore che si rende visibile e toccabile – cf Gv 1) c’è un posto anche per il Villaggio delle termiti.
In questi anni passati ci avete aiutato a comprare il cemento per la nuova scuola, le medicine per il dispensario, i quaderni e le penne per gli allievi della Na Kota Ngia, ecc. Quest’anno abbiamo bisogno di altro. Non abbiamo bisogno di denaro per fare (o rifare!) certe cose, per mettere in piedi e in marcia certi progetti, ma abbiamo bisogno di UN PO’ DI PACE.
A fine settembre abbiamo avuto ancora una visita da parte dei ribelli a suon di colpi di fucile, mitragliatrici e bombe, e di nuovo siamo stati costretti a scappare, abbandonando case, campi, tutto! Abbiamo bisogno di un po’ di pace per tornare alle nostre case, ai nostri campi, al nostro povero tutto e sentiamo che la pace è un dono da chiedere a Dio con insistenza: solo Lui può renderci operatori e artefici di pace, solo Lui può cambiare il nostro cuore di pietra in cuore di carne, il nostro desiderio di vendetta in gesti di misericordia e perdono, il nostro scoraggiamento in speranza.
Vi chiedo di andare dal vostro parroco o da un sacerdote che conoscete e lasciargli un’offerta affinché celebri una Santa Messa con questa intenzione: la PACE.
Vi chiedo che andando a far spesa al supermercato compriate “qualcosa in più” e lo portiate a un monastero di clausura (ce ne sono parecchi in giro, più o meno nascosti, e spesso in situazioni economiche molto precarie): chiedete a questi oranti preghiere per la pace.
Vi chiedo un Avvento vissuto con più preghiera personale e con questa intenzione: la PACE…
I sacchi di cemento sono nel magazzino, le medicine nel dispensario, i quaderni e le penne nell’armadio della scuola: senza un po’ di pace tutto resterà inutilizzato, la gente del Villaggio delle termiti non potrà più beneficiarne.
Sì, quest’anno non vi chiedo “una mano” per Natale, ma, se posso esprimermi così, un “PAIO DI GINOCCHIA IN PIÙ” per implorare dal cielo il dono indispensabile per poter vivere: UN PO’ DI PACE.
Grazie a chi accetterà queste proposte, grazie a chi, pur non facendole sue, s’interrogherà seriamente sul valore della pace e della preghiera; grazie anche a chi opterà per un gesto di solidarietà di altro tipo.
In questo periodo tempestato da molti segni di morte, ho pensato molto alla frase: “Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore”. Dato che non sappiamo quando sarà la fine della nostra vita, l’importante è amare adesso.
Buon Natale: festa dell’Amore adesso e qui. Con affetto un forte abbraccio
Suor M.Petra, 24 ottobre 2005