POZZOMAGGIORE – Un “sempre regni” chiaro e forte era la risposta al saluto che ci restituiva il padre, l’amico, il fratello, l’educatore, il confessore, l’indimenticabile don Pietrino Castagna, sacerdote di Dio, per il quale alle ore 10 del 16 febbraio 2003 si sono aperte le porte della santa Gerusalemme.
“Cristo regni”, don Castà…, gli avevo detto commosso, alcuni giorni fa, in ospedale stringendo le sue sacre mani, un sorriso, un “sempre regni” flebile, sussurrato, mi aveva fatto capire che don Pietrino stava per lasciarci.
“Cristo regni”… don Castà…! Regnerà Gesù Cristo, grazie anche a Lei, caro don Castagna, mi son detto mentalmente vedendolo immobile nel suo letto di morte, vestito dei paramenti sacri della festa, con il capo poggiato sul vangelo aperto, sorridente, sereno nel rigore della morte.
Era nato a Pozzomaggiore da Raffaele e Costantina Saiu il 25 febbraio 1926. Dopo gli studi liceali e teologici presso il seminario regionale di Cuglieri fu ordinato Sacerdote in Alghero il 23 luglio 1950 da mons. Ciuchini e celebrò la prima messa a Pozzomaggiore il 6 agosto 1950 A.D..
Dal 20 novembre 1951 al 25 luglio 1968 fu vice parroco di Pozzomaggiore fino a quando fu nominato parroco di Semestene, mantenendo contemporaneamente la carica di vice parroco a Pozzomaggiore. Alla morte del compianto dott. Fadda dal luglio 1974 al settembre dello stesso anno viene nominato vicario economo di Pozzomaggiore. Successivamente ebbe l’incarico di pievano di santa Giulia a Padria dal 1° agosto 1978 al 1982. Porta la data del 1° settembre 1982 la bolla vescovile che gli assegna la titolarità della parrocchia di Ns. Signora della Pazienza in Uri. Realizza in questo periodo la costruzione di una nuova chiesa dedicata a Santa Maria di Paulis. Motivi di salute gli impongono di ridurre la sua attività e il 13 giugno 1999, fa ritorno al suo paese dove collabora attivamente con il parroco Padre Quintino Manca oltre che a Pozzomaggiore anche a Romana.
I giovani in particolare, fin da quando nella gerarchia dell’Azione Cattolica erano solo “fiamme bianche” verdi e rosse infine, erano la sua preoccupazione, il suo pensiero. Il catechismo, la preparazione alla messa delle nove della domenica, la discussione del Vangelo nella sede di via Murighessa, il libretto segna presenze che ci dava diritto ad assistere ai vari programmi della nascente televisione, il cine forum, il calcetto, il ping pong, la dama, ecc., erano tutte cose che riusciva a regalarci.
I canti attorno ai falò notturni dei campeggi che con grande sacrificio sapeva organizzare, in particolare in quel di Tramariglio, dove svago, preghiera, meditazione, regolavano i 15 giorni di vita in comune che don Castagna ogni anno voleva per noi. Lo ricordo con la sua paglietta bianca, l’immancabile breviario in mano, con i piedi sul bagnasciuga mentre assentiva paternamente al valoroso che gli gridava di avere raggiunto a nuoto “Su Rialzu”, luogo di riposo, dove lontano dalla spiaggia finalmente, il neofita “toccava la sabbia” e riposava un po’.
Caro don Castagna, Lei era e sarà nella nostra vita di ogni giorno, per noi che l’abbiamo conosciuta e voluta bene e per le popolazioni in rincorsa, alle quali, glielo promettiamo, consegneremo i suoi preziosi insegnamenti, quel “rialzo” nel mare della vita che ci dà quel momento di conforto che Lei non mancherà di continuare ad assicurarci dal cielo.
Il funerale è stato un vero trionfo, con la solenne concelebrazione presieduta dal nostro vescovo mons. Vacca, presenti decine di suoi fratelli nel sacerdozio, i parenti, gli amici, tanti pozzomaggioresi, moltissimi suoi ex parrocchiani giunti da Semestene, Padria, Uri, Romana e altri paesi, autorità civili, militari, confraternite, unite nella preghiera di suffragio e nel ricordo, attenti all’omelia del nostro vescovo che ha tracciato uno spaccato della vita di don Pietrino ricordando l’ultimo colloquio avuto con lui nel quale assicurava le sue preghiere per chiedere al Signore nuovi e santi sacerdoti. Padre Quintino lo ha voluto ricordare quindi nei momenti salienti del suo recente apostolato a Pozzomaggiore, per la sua amicizia, l’amore verso Dio e la Madonna per essergli stato vicino anche in momenti difficili.
I commoventi canti del gruppo delle ragazze di Uri (complimenti, bravissime è dir poco!) hanno contribuito a rendere grazie al Signore per tanto dono.
Vorrei congedarmi con alcuni versi scritti per don Castagna dal poeta di Pozzomaggiore Antonio Maria Pinna in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale, che riporto su sua licenza:
“Umile che pastore in fatt’ ‘e s’ama
cun sa rughe ‘e s’amore subr’ ‘e palas,
che rughe has caminadu in nottes malas
e dies bentulosas de raschia,
isterrinde sa ‘oghe ‘e su Messia
e de Maria chi de tottu est mama.”
Cristo Regni don Castà…!!!
Tonino Pischedda