L’ACI, in cammino verso il IV Convegno Ecclesiale, conclude l’Incontro Nazionale di Verona.
Sono stati circa 1500 i delegati intervenuti nei giorni scorsi: un dato significativo, oltre che per il numero decisamente cospicuo di presenze, anche per la qualità dei contenuti proposti.
In primo luogo merita una doverosa sottolineatura l’idea del Laboratorio Nazionale della Formazione, che, pensato per dare attuazione al Progetto Formativo, si configura come servizio offerto ai responsabili della formazione.
Nascendo dal ritenere valida la possibilità di costruire la proposta formativa a partire dai destinatari, il Laboratorio risponde ad una precisa scelta metodologica associativa che si concretizza nell’articolazione di tre aree distinte: quella della sussidiazione formativa, della sperimentazione missionaria e dell’elaborazione culturale.
L’eredità delle giornate veronesi è data dalla creatività di settori e movimenti, laboratorio continuo per la pastorale, risorsa per l’Associazione e per la Chiesa italiana.
La pluralità di attenzioni e proposte formative, infatti, è segno di uno slancio missionario e rappresenta – come ricordato da Luigi Alici – “il volto attivo della nostra vocazione associativa”.
L’appuntamento veronese, inoltre, segna una tappa importante per l’ACR, in festa per i suoi trentacinque anni di storia.
Nella splendida cornice della città scaligera, essa si è fatta portavoce di un rinnovato protagonismo dei più piccoli nella Chiesa e nella società italiana: una scommessa che nasce dal guardare al presente con lo sguardo dei bambini e dal sognare il futuro con limpida speranza.
Per altre informazioni consultare il sito dell’AC
http://www.azionecattolica.net/blog/circolazione/2006/05/da-verona-una-speranza-creativa