L’Assemblea nazionale dell’AC e il grande abbraccio con il Papa
1200 partecipanti provenienti da 226 diocesi, 700 delegati votanti in rappresentanza di 400 mila soci. Quattro a rappresentare la diocesi di Alghero-Bosa (la presidente Giovanna Casu, la delegata dei Giovani Daniela Cocco, il segretario del MLAC Giuseppe Patta ed io in rappresentanza dell’ACR). Con questi numeri ha preso il via, Giovedì primo Maggio a Roma, la XIIIa Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica, ultimo atto di quel processo di rinnovo delle cariche associative iniziato nei mesi scorsi nelle parrocchie e proseguito poi nelle diocesi.
Al centro dei lavori l’approvazione del documento programmatico che delinea gli ambiti, gli strumenti e le modalità di lavoro sui quali l’associazione sarà chiamata a spendersi, ad ogni livello, nel prossimo triennio. Vero e proprio esempio di democrazia partecipata è il punto di arrivo di un iter lungo e complesso che ha visto il consiglio nazionale elaborare, in questi mesi, le istanze e le attese provenienti dalle diocesi, per poi essere, in quei giorni, approfondito, discusso, emendato e votato. Perché trasparisse, da quella traccia di lavoro per il futuro, il volto di una associazione fresca, giovane, flessibile, fiduciosa, vicina alla gente e ai suoi problemi, attenta alla cura del bene comune e non avulsa dal contesto sociale e politico di riferimento. Nella quale «si impara la grammatica del bene comune, la sintassi della partecipazione, l’importanza della cura delle relazioni», come ha sottolineato il presidente uscente Luigi Alici.
A margine dell’Assemblea la fiaccolata e la veglia di preghiera a San Giovanni in Laterano nella serata di Sabato e il grande incontro con il Santo Padre nella mattinata di Domenica.
Si festeggiava il compleanno dell’Azione Cattolica, i 100+ 40 anni (i 40 son dal Concilio) vissuti nella Chiesa e con la Chiesa, spesi nelle diocesi e nella parrocchie, sul fronte del servizio educativo e dell’animazione pastorale, dell’impegno culturale e politico, in un continuo slancio missionario.
E’ stato un magnifico spettacolo quello che ho potuto godere dal sagrato della basilica. Una piazza San Pietro gremita, forse centomila persone, colorata e rumoreggiante, grazie ai volti luminosi e alle voci festanti dei tanti bambini, giovani e adulti dell’associazione nonché dei tanti amici simpatizzanti (nove arrivavano da Pozzomaggiore) che non son voluti mancare a questo evento.
Insieme a noi la presenza spirituale dei tanti Santi formati in Azione Cattolica, riconosciuti e non, che hanno servito il Vangelo nell’ordinarietà nel loro quotidiano.
«Rispondete generosamente alla chiamata alla santità», è stato l’invito rivoltoci da Benedetto XVI°, «illuminati e sorretti dall’Azione dello Spirito Santo e costantemente radicati nel cammino della Chiesa». «Siate cittadini degni del Vangelo e ministri della sapienza cristiana per un mondo più umano».
Nei giorni scorsi, infine, l’ultimo atto: la CEI ha scelto quale guida dell’associazione per il prossimo triennio Franco Miano, campano di Pomigliano d’Arco, ordinario di filosofia morale all’Università di Roma Tor Vergata.
Davide Meloni