Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia stringe tra le mani la Bibbia a conclusione della V Giornata del dialogo cristiano islamico: “La sfida della convivenza e il dialogo tra le fedi”.
Non si dialoga solo con le parole ma anche con segni significativi ed efficaci: una Bibbia, simbolo e fonte di conoscenza della tradizione cristiana, accolta tra le mani di un musulmano con la consapevolezza che «solo partendo dalla conoscenza reciproca può esserci un dialogo che sia autentico segno di grazia, che va controcorrente e ci riempie di speranza».
Un dialogo degno è quello che vive non solo del confronto delle idee, ma anche del coinvolgimento del nostro cuore e di tutta la nostra mente, che riesce a mettere in gioco in profondità le nostre anime, che ci richiama alla conoscenza delle identità proprie e altrui e che ne fa condividere le ricchezze.
Per fare questo è necessaria una «pedagogia del dialogo» come sottolineato da mons. Piero Coda, imparare cioè ad offrire gratuitamente i doni che possediamo e chiedere a Dio la grazia di avere occhi trasparenti, capaci di cogliere il dono custodito e trasmesso dagli altri. Questa non è una prassi automatica, perché richiede fatica, impegno, tensione verso l’altro. Per questo «esercizio di umanità» non siamo pronti e non lo saremo mai se non ci educhiamo. A partire da questo, nasce l’esigenza di cammini formativi che siano «scuole di conversione» spirituale e culturale, capaci di guidarci progressivamente a crescere nel confronto. La sfida del dialogo è anche nodo politico che presuppone innanzitutto il riconoscimento di diritti sociali e civili alle minoranze.
Queste proposte sono espressione di un desiderio di convivenza civile che ci permetta insieme di «essere immagine dell’unico Dio che tutti ama e che ama abitare nell’ospitalità e nell’accoglienza».
Un passaggio cruciale per un dialogo degno è che sia un dialogo sincero: «La sincerità è una spada a doppio taglio che penetra fino in fondo al cuore e alla mente. È la virtù nella vita spirituale e nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo incontrarci con sincerità, con abbandono a Dio e senza pregiudizi. Così siamo davvero uno» (Saggio di fede islamica).
I Giovani del servizio civile Caritas-Azione Cattolica