Ebbene sì, ben 2 dei 6 ragazzi tesserati all’Azione Cattolica che hanno presentato domanda al Centro Nazionale per iniziare l’anno di Servizio Civile, e che hanno superato la selezione, sono sardi. Un ragazzo della diocesi di Sassari e una ragazza della nostra diocesi. Vediamo di chi si tratta e cosa andranno a fare.
Partirà a breve il terzo progetto del servizio civile dell’AC-Caritas intitolato “Il servizio civile dei Giovani per i Giovani” promosso dall’UNSC,l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.
Alla prima selezione sono risultati idonei 26 ragazzi e ragazze provenienti da tutte le diocesi d’Italia, ma fra questi c’era posto solo per 6. Sono stati così selezionati i prossimi protagonisti del SC nazionale e guardando la graduatoria finale si riconoscono 2 nomi “famosi”. Mirko Casu, primo classificato, resp. Giovani della diocesi di Sassari e grande amico della nostra realtà diocesana e Daniela Cocco, consigliere diocesana nell’equipe ACR e proveniente dalla parrocchia del SS. Nome di Gesù di Alghero, classificatasi quarta.
Ma quali sono le caratteristiche del Servizio Civile e cosa andranno a fare Mirko e Daniela?
Queste le caratteristiche principali: la formazione, da sempre specificità e scommessa dell’AC. La pace, la cittadinanza attiva e la giustizia, valori alla base del servizio civile, sono anche temi di studio e di ricerca. Il servizio alle situazioni di bisogno: case famiglie per minori, per ragazze madri o vittime della tratta, una scuola elementare e un laboratorio interculturale di cucito.
Sono i luoghi in cui si incontra l’altro e ci si mette in gioco. La promozione, ovvero il raccontare ad altri giovani e alle diocesi il valore di un anno di servizio civile. La vita in comune, che non è solo condivisione di spazi e tempi, ma è vivere insieme l’esperienza perché si è fatta una stessa scelta.
Il progetto “Il servizio civile dei Giovani per i Giovani” prevede il trasferimento a Roma negli alloggi dei collaboratori nazionali di AC. Viene inoltre richiesta la disponibilità a viaggiare e a stare fuori in altre diocesi soprattutto durante il fine settimana. La capacità di parlare in gruppo, il desiderio di applicarsi nello studio e nella ricerca su temi sociali (cittadinanza-pace e nonviolenza-diritti umani), la propensione al lavoro di gruppo piuttosto che a quello individuale.
Un grande “in bocca al lupo!” va a Mirko e Daniela per questa nuova avventura formativa alla quale il Signore li ha chiamati. Con l’augurio di arricchire le loro vite di tante esperienze positive e costruttive, utili per operare in quell’Azione che è richiesta alla nostra associazione, per poi ritornare nelle rispettive diocesi e riversare con entusiasmo ciò che si è imparato, contagiando la bellezza del servizio grazie all’appartenenza all’AC.
Giuseppe Manunta