“Lasciamoci incontrare e rinnovare il cuore dalla novità della vita divina in noi!”: questo l’augurio per il 2006 dell’Assistente Nazionale del Movimento Studenti di AC, don Adriano Caricati.
Mentre i minuti corrono e l’inesorabile girar di lancette ci ricorda che anche quest’anno ha le ore contate, lo sciocchezzaio mediatico di questi giorni imperversa con il suo consueto carico di bilanci, oroscopi e previsioni sull’anno che verrà. Nuovi banditori, in quest’era della comunicazione, sembrano rinnovare l’invito del venditore, fatto dal poeta: “Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?”.
Cosa si nasconde dietro il chiacchiericcio un po’ ovvio e sempre uguale a se stesso, di questo ultimo volgere dell’anno? Puro esercizio vocale o una più profonda domanda di senso?
Natale è festa tremendamente seria, perché l’Incarnazione del Verbo di Dio ci ricorda che non vi è nulla di umano che non sia stato assunto dal Figlio: dunque, anche il tempo!
Allora è quanto mai necessario lasciare che questo tempo, il nostro povero tempo umano, sia assunto e salvato dall’irruzione del divino nella storia.
“Credete che sarà felice quest’anno nuovo?” – il poeta mette in bocca al passante la domanda di sempre.
Cosa augurarci, all’inizio di un nuovo anno. Non certo “l’eterno ritorno dell’identico” che affanna l’animo del viandante leopardiano; né, tanto meno, l’ingenua e, troppo spesso, tradita fiducia che anima il venditore di almanacchi.
Piuttosto, lasciamoci incontrare e rinnovare il cuore dalla novità della vita divina in noi: il più bel dono che, anche quest’anno, il Buon Dio ci ha preparato, gratis, ai piedi del presepe. Solo da questo incontro trasformante con la Verità, di cui il Bambino di Betlemme è portatore (Verità su Dio e Verità sull’uomo), nascerà, insieme all’anno nuovo, una speranza di pace per il nostro mondo.
È quanto ci ricorda papa Benedetto, nel suo primo messaggio per la Giornata Mondiale della pace di quest’anno: “Nella Verità, la pace”.
don Adriano Caricati