Un’attenta riflessione sulla diversità culturale ci viene proposta da don Claudio Nora, Assistente Centrale dell’ACR, proprio nel giorno in cui i cosiddetti “diversi” fanno visita al piccolo Gesù.
Il cammino dei magi ha molto da insegnare ai credenti di ogni tempo; è un itinerario di ricerca, di onestà intellettuale, di conversione e di adorazione; lo stesso percorso che molti giovani, la scorsa estate, hanno richiamato a tutta la Chiesa.
E’ una vicenda singolare, ci ricorda che l’incontro con Gesù è esperienza di grazia e principio di salvezza per ogni uomo e ogni donna, per ogni popolo ed ogni cultura. Il mistero cristiano non si può mai ridurre ad un patrimonio di valori, a volte riconosciuti come “occidentali”, è invece capace di interloquire con ogni cultura e di dare forma ad ogni cultura.
Ma oggi chi viene da Oriente fa più paura; la cultura diversa incute spesso timore, la fede differente genera ostilità e, cosa ancor più grave, ci fa pensare che la luce del bambino di Betlem sia più un tesoro da difendere che una ricchezza da condividere. Spesso anche per i cristiani il desiderio di difendere i propri valori è più forte della spinta a condividere ciò che li ha generati e, continuamente, li rigenera. Il cammino dei magi è memoria ai nostri timori che Gesù è salvezza per tutti gli uomini e “che i Gentili sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare della stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo” (Ef 3,6)
Educhiamoci a vivere, insieme, quella onestà intellettuale che fa di tutti noi, ad est e a ovest, uomini e donne capaci di riconoscere e seguire la stella che guida il cammino e di gioire per quel bambino che rivela.
don Claudio Nora