Pace e responsabilità: questi i due temi sviluppati nell’incontro-dibattito organizzato dal Settore Giovani della Diocesi di Sassari svoltosi sabato 28 gennaio 2006 nei locali della Chiesa Cappuccini.
Sassari – I lavori sono stati introdotti dai due vivaci Vicepresidenti del SG, Daniela e Mirko, che hanno lasciato la parola ai tre ospiti della serata: Padre Cristian (Viceparroco della Chiesa di Sant’Agostino), Marco Franchin (già Vicepresidente Nazionale del SG di AC, attualmente coordinatore del progetto di Servizio Civile in AC), Paola De Lena (giovane di AC, che ha da poco concluso l’anno di Servizio Civile nell’ambito del progetto precedentemente citato).
Padre Cristian ha articolato il suo intervento alternando le parole alla visione di brevi filmati, sottolineando che la pace ha un potere molto silenzioso, quanto immenso. Memoria, intesa come consapevolezza delle proprie capacità, intelligenza e volontà sono gli ambiti da curare per ripensare la nostra vita in un’ottica di pace.
Nell’introdurre il tema del “Servizio Civile dei giovani per i giovani”, Marco Franchin ha dapprima delineato alcune caratteristiche che deve avere un giovane di AC impegnato per la Pace, e lo ha fatto richiamando alla mente alcune immagini:
1) TOR VERGATA (GMG 2000). Ricordando le parole che Giovanni Paolo II rivolse ai giovani presenti nella piana: “vedo in voi le sentinelle del mattino in quest’alba del terzo millennio. (…) Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia nel rendere questa terra sempre più abitabile per tutti…” e quelle rivolte a Toronto (GMG 2002) : “Costruttori della Civiltà dell’Amore e della Pace” sottolineando come un giovane di AC si caratterizza oltre che per la formazione spirituale, anche per un’attenzione ai temi della Pace, della Partecipazione e dell’attenzione ai Poveri.
2) Relazione con chi sta in difficoltà. Un giovane di AC non può esimersi dal vivere in relazione anche con chi sta peggio. Il servizio nelle situazioni di bisogno rende più uomini, perché si impara a dare significato a ciò che ci appare scontato.
3) Terza immagine è quella di un campo estivo, e in particolare M. Franchin ha richiamato alla mente quella carica che ti porti dentro a fine campo. Un giovane di AC non sta mai solo, è un giovane di comunione: riesce a farsi voler bene dalle persone che ha intorno, perché dà peso alle relazioni. Solo se ci vogliamo bene siamo credibili e riusciamo a testimoniare il Vangelo.
4) la quarta immagine proposta è quella della fiera di Cosenza, che vede la partecipazione di tanti immigrati. L’AC di Cosenza ha organizzato una mensa e dato da dormire a questi immigrati, un’esperienza questa che ha arricchito non solo la vita associativa ma quella di tutta la città, segno di una concreta attenzione ai bisogni della realtà del territorio e di attenzione al prossimo.
Questo spirito è anche quello che caratterizza il Servizio Civile, è esso stesso servizio civile: un esperienza di formazione, di servizio, di condivisione e di promozione sociale (attraverso dei progetti rivolti agli altri).
Paola De Lena, invece, ha portato la sua testimonianza sull’anno di SC e in particolare, la sua esperienza di servizio in una casa famiglia. Ciò che colpisce è l’umiltà e la semplicità con la quale racconta i valori nascosti dietro la scelta del Servizio Civile, un’esperienza che l’ha coinvolta dalla “testa ai piedi”, un’esperienza che insegna a “sporcarsi” le mani, ad ascoltare (che è diverso dal sentire) i problemi di tutti i giorni, le violenze, i problemi connessi all’immigrazione. Un’esperienza che aiuta a scoprire cos’è la speranza.
L’incontro, conclusosi con un breve dibattito animato dagli interventi dei giovani e degli adulti presenti, è stata anche l’occasione per conoscere meglio il progetto “IL SERVIZIO CIVILE DEI GIOVANI PER I GIOVANI” messo in piedi due anni fa da Caritas Italiana e dall’Azione Cattolica Italiana, fatto di sensibilizzazione ed informazione riguardanti la possibilità di scegliere il servizio civile nazionale (studio e ricerca sui temi della giustizia, della pace e della cittadinanza e attenzione al territorio).
L’ambizione è quella di attivare progetti di servizio civile nella diverse diocesi, una valida risorsa che l’associazione diocesana può avere per testimoniare nel proprio territorio il suo interessamento alla formazione dei giovani, con un’attenzione al contesto locale.
Raimondo Cacciotto