Alghero – Nella mattina di Domenica 6 Novembre il risveglio è stato frettolosamente seguito da un rapido e sospirato sguardo verso il cielo oltre che per ringraziare il Signore per il nuovo giorno che stava nascendo, anche per assicurarsi che nessuna nuvola potesse impedire il regolare svolgimento della tanto attesa “Festa del Ciao”.
Così, sotto un bel sole, la parrocchia di San Giuseppe ha preso vita nelle prime ore del mattino, popolata da faticanti educatori, indecisi sulla posizione delle tavole per l’edificazione del palco, tormentati dalla preoccupazione che il peso di alcuni educatori lo potesse facilmente distruggere.
Terminati i lavori ingegneristici, con una precisione impeccabile, finalizzati al perfetto parallelismo del palco con il terreno, l’intero spazio oratoriale si è popolato di agguerriti acierrini, pronti ad indossare la guadagnata maglietta del “6 U GIM”!
Prossima tappa la chiesa, dove anche i chierichetti, malgrado i loro abiti preposti al servizio della celebrazione eucaristica, esprimevano la loro appartenenza all’ACR col sgargiante distintivo, disegnato dal nostro artista Mauro, con il proprio numero della MARATONACR.
Dopo le prove di canto è iniziata la celebrazione, con una prima spiegazione della tematica della festa del Ciao “Anche tu 6 un atleta speciale”, seguita dalla consueta liturgia domenicale. Dopo la lettura delle preghiere dei fedeli preparate da ogni gruppo, nel corso dell’offertorio son stati offerti dei doni particolari: il cartellone, con il tema dell’ACR; la rete, con il quale siamo chiamati ad essere pescatori di uomini e le scarpe da ginnastica, credo della nostra presidente e responsabile parrocchiale, che simboleggiavano il motore di quest’anno associativo, che è per l’appunto lo sport.
Alla conclusione della messa ci si è spostati nel campetto da basket, dov’era presente il palco, e tutti insieme, educatori e acierrini, mamme e papà, hanno ballato e cantato l’inno.
Dopo aver riscaldato i motori, insieme agli educatori e ragazzi della vicina parrocchia di San Luca, si è partiti con la MARATONACR, la quale, dietro alla fiamma olimpica portata in successione dai 3 archi, ha portato un po’ di buona vitalità per le vie del quartiere, che ha accolto con gioia il passaggio dei bianchi maratoneti.
Ritornati in parrocchia, è stata allestita la tavolata per il pranzo, che quest’anno aveva la forma di una “P”, per esprimere la Pace che l’ACR da sempre s’impegna a difendere.
Con la pancia mezzo piena, gli atleti si sono diretti nel campo di calcetto, dove quattro squadre, formate dai ragazzi di ogni arco, si sono cimentate in sei sport “olimpici”: la corsa dei cento metri, la corsa a ostacoli, la discesa con le canoe, la corsa dei cavalli e il lancio in corsa dei cerchi nel tentativo di centrare i birilli. Per ultimo anche un tiro al bersaglio, dove il bersaglio era però l’educatore, che posizionata la propria faccia dietro un pannello di cartone, veniva centrato da spugne imbevute di acqua e ricoperte di panna.
Al termine dei giochi, si è passati alle premiazioni dei gruppi partecipanti e dopo aver riballato e ricanatato l’inno, è stata offerta l’abbondante merenda conclusiva che ha sancito il termine della festa del Ciao.
Ancora una volta a vincere è stato lo sport, che se ben interpretato, sa insegnare molto ai più piccoli come ai più grandi, soprattutto la forza, la fratellanza e l’entusiasmo attraverso cui bisogna affrontare le sfide che ogni giorno la vita ci offre. Sfide e ostacoli che solo con l’aiuto di Dio possono essere superati, sentendoci veramente, grazie al nostro grande Allenatore, degli atleti speciali.
Giuseppe Manunta