ALGHERO – Durante la giornata dei giovani della zona di Alghero, si è assistito ad una clamorosa rivalutazione delle Sacre Scritture: ma i re Magi erano soltanto tre? Davanti alla processione di più di cento giovani dietro ad una Croce, questa valutazione numerica sembrava subire una modifica radicale.
Durante il pellegrinaggio dalla chiesa di San Giuseppe al Monastero di Santa Chiara a Montagnese, ogni singolo partecipante si è sentito un po’ re magio, un po’ come colui che ricerca nella propria vita la stella da seguire e risponde a chi gli chiede il significato della sua presenza: «Sono venuto ad adorarLo!». “Una stella per strada…” era il titolo della giornata, organizzata dalla Pastorale Giovanile della Zona di Alghero, con la direzione di don Giampiero Piras che, aiutato da un gruppo di giovani, ne ha curato ogni dettaglio. La manifestazione ha visto come tema principale il parallelismo tra il famoso astro seguito dai re magi, simboli delle diverse culture e religioni presenti nel mondo e la croce, simbolo di passione, ma anche di speranza e salvezza. Dopo la Messa celebrata presso il monastero delle Sorelle Clarisse, animata dalle diverse parrocchie presenti, ci si è spostati presso gli spazi e i locali della Pastorale Diocesana di Montagnese dove si è consumato il pranzo. In compagnia della musica del gruppo Afro-Sardo-Americano degli “African Sound”, guidato dal maestro di percussioni Amaddu Kara si è poi “festeggiato” il pomeriggio, che prevedeva inoltre due testimonianze importanti: la prima era quella della dottoressa ruandese Saffina, che ha descritto il passaggio dalla guerra civile in Ruanda, all’approdo in Sardegna, la laurea e il suo lavoro presso la comunità di recupero per ex carcerati di Oristano “Il Samaritano”, la seconda era quella della giovane mamma del Burundi Berry, collega di Saffina, che ha descritto la sua storia molto cruda e sofferta a causa dell’assassinio dei genitori di fronte ai suoi occhi, che si è poi ribaltata in un gesto di speranza con l’impegno nel sociale. L’incontro fra diverse culture e religioni ha riscontrato grande approvazione e soddisfazione fra i giovani, consolidando quell’impegno alla pace mondiale e alla fraternità che va oltre il colore della pelle o la lingua che si parla e che è parte integrante del messaggio evangelico.
Giuseppe Manunta