ALGHERO – Conoscersi e fare amicizia. Questo, in fondo, lo slogan della Festa del 26 gennaio e l’obiettivo che come educatori ci siamo posti quando abbiamo deciso di festeggiare la Pace con un gemellaggio tra le nostre parrocchie di San Giorgio e del Rosario di Alghero. Spesso, infatti, le diverse occasioni di incontro (che pure caratterizzano l’anno associativo dell’ACR), sono appunto momenti in cui i ragazzi si incontrano, senza approfondire i rapporti e creare invece le basi per un’amicizia che superi le distanze.
È questa, pertanto, l’idea che ci ha guidato nella preparazione della festa della Pace e, a giudicare dall’entusiasmo dei ragazzi, crediamo di avere realizzato il nostro obiettivo.
La giornata per noi è iniziata al mattino, accolti dai ragazzi di Pozzomaggiore e accompagnati in chiesa per celebrare insieme la Messa. Dopo un’abbondante colazione, gentilmente offerta dal settore adulti, la mattinata è proseguita nei locali di Santa Croce, dove ai ragazzi, divisi per archi di età, sono stati proposti dei giochi di conoscenza. E’ qui che hanno iniziato a capire che la giornata sarebbe stata diversa dalle altre: un’intera mattinata per comprendere chi siamo e quali sono le nostre caratteristiche e i nostri doni, giocando e divertendoci.
I giochi hanno lanciato i ragazzi in una prospettiva diversa dalle altre Feste, tanto che hanno trascorso il momento del pranzo e del dopo pranzo insieme, senza la solita necessità di ritornare con i propri compagni di gruppo.
Rotto il ghiaccio e poste le basi per una giornata “insieme”, il pomeriggio ha visto i gruppi impegnati in lavori sul tema della pace.
I bambini dei Seiotto hanno realizzato un grande Murales della Pace; i 9/11 hanno fatto un grande Gioco dell’Oca (con un dado enorme che rotolava sulla cartina dell’Africa): ogni tappa era abbinata a una prova e, soprattutto, a un aspetto di questo continente, per stimolare la curiosità dei bambini e introdurne le varie caratteristiche. I 12/14, invece, hanno affrontato più da vicino il tema delle disuguaglianze esistenti tra gli Stati e capito che queste possono essere superate attraverso il dialogo e la collaborazione reciproca. Divisi in gruppi ed abbinati ad uno Stato, il loro compito consisteva nel realizzare un cartellone sulla propria nazione, ma (ecco il problema) non tutto l’occorrente a disposizione era necessario o sufficiente. Così, bisognava andare a chiedere qualcosa agli altri Stati, barattare se era il caso, oppure cedere di propria spontanea volontà senza nulla in cambio. Supervisore il Vaticano, pronto a intervenire in caso di “conflitto”. Momento conclusivo della giornata è stato il gioco della Tombola, che ci ha visto conquistare addirittura una cinquina (i presenti sanno che ci stiamo riferendo alla fortuna sfacciata dei padroni di casa). Questo gioco è stato promosso, con la vendita ai partecipanti delle cartelle, per una raccolta di fondi per finanziare il progetto di Manitese che combatte lo sfruttamento e il lavoro minorile in India.
L’equipe Acr del Rosario di Alghero